
© Catacombe San Sebastiano 2023

La basilica di San Sebastiano si trova tra il terzo e il quarto miglio dell'antica Via Appia ed era originariamente chiamata "Basilica Apostolorum."
Fu costruita per volontà dell'imperatore Costantino nel IV secolo d.C. in onore degli apostoli Pietro e Paolo. Infatti, secondo la tradizione, durante le persecuzioni di Valeriano nel III secolo d.C., le reliquie degli Apostoli furono qui trasferite e venerate per circa cinquant'anni. Nei secoli, la venerazione di San Sebastiano ha prevalso nella denominazione del cimitero e della basilica, ora a lui dedicata "vox populi".
Nel 1608 il cardinale Scipione Borghese intraprese un completo rimodellamento della basilica e della cripta di San Sebastiano, su progetto di Flaminio Ponzio e sotto la direzione artistica di Guido Reni.
Il restauro fu completato da Vasanzio mentre la facciata è datata 1612 ed è opera di Ponzio. La basilica fu restaurata occupando solo la navata dell'antica circiforme costantiniana in rovina. La chiesa possiede un notevole soffitto ligneo intagliato (realizzato da Annibale Durante su disegno tradizionalmente attribuito a Giovanni Vasanzio nel 1612).
All'ingresso, sulla parete sinistra, è affisso il carme quasi intatto, dedicato da papa Damaso al martire Eutichio, che rappresenta uno degli esempi più importanti della celebre calligrafia filocaliana.
Segue l'altare con l'urna contenente le spoglie di San Sebastiano, e la sua statua, scolpita da Giuseppe Giorgetti, raffigura il santo giacente trafitto dalle frecce del martirio.
Gli ingressi ai lati della chiesa moderna conducono alla navata esterna. Oggi si conserva solo una parte del deambulatorio, costituito dagli ambienti a destra e a sinistra dell'attuale basilica. Il primo, che dà accesso alle catacombe, ospita una ricca raccolta di sarcofagi locali, nota come "Museo dei Sarcofagi."
L'ambiente di sinistra è occupato dalla "Cappella del Crocifisso" e dal museo epigrafico, che è in restauro e chiuso al pubblico.
Dopo l'altare maggiore si trova la Cappella Albani, eretta da papa Clemente XI per la sua famiglia nel 1706. È rivestita di pregiati marmi policromi con decorazioni dedicate al papa martire San Fabiano (236-250). Sempre sul lato destro della navata si trova la "Cappella delle Reliquie", voluta da Massimiliano, duca di Baviera, nel 1625: vi si conserva una freccia del martirio di San Sebastiano e la colonna a cui fu legato.
Al centro della suddetta cappella si conserva la pietra dell'episodio "Quo Vadis?", dove sono impresse le orme di Cristo.

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